Curiosità sul peperoncino

Il peperoncino, noto anche come chili o peperoncino piccante, è una pianta appartenente al genere Capsicum della famiglia delle Solanacee. Ecco alcune curiosità interessanti sul peperoncino:

  1. Origine: Il peperoncino è originario dell’America Centrale e del Sud, dove viene coltivato da millenni. Fu poi portato in Europa dagli esploratori spagnoli nel XV secolo.
  2. Scoville: La scala di Scoville viene utilizzata per misurare il grado di piccantezza del peperoncino. È stata sviluppata dal farmacista Wilbur Scoville nel 1912. L’unità di misura della scala di Scoville è il “Scoville Heat Unit” (SHU).
  3. Componente piccante: La piccantezza del peperoncino è dovuta a una sostanza chimica chiamata capsaicina. La capsaicina si trova principalmente nelle membrane interne e nei semi del peperoncino.
  4. Benefici per la salute: La capsaicina presente nel peperoncino ha dimostrato diversi benefici per la salute. Può aiutare a ridurre il dolore, stimolare il metabolismo, migliorare la circolazione e supportare la salute cardiovascolare.
  5. Varietà di peperoncini: Esistono molte varietà di peperoncini, con diversi livelli di piccantezza e colori. Alcune varietà famose includono jalapeño, habanero, cayenna, serrano e peperoncino di Cayman.
  6. Alleviare il piccante: Se si mangia un peperoncino troppo piccante, bere latte o mangiare yogurt può aiutare ad alleviare la sensazione di bruciore. Questo perché la capsaicina si lega alle proteine del latte, riducendo la sensazione di piccantezza.
  7. Uso culinario: Il peperoncino viene utilizzato in tutto il mondo come ingrediente in cucina per aggiungere sapore e piccantezza ai piatti. È un elemento chiave nella cucina messicana, indiana, thailandese e di molte altre culture.
  8. Festival del peperoncino: In diversi paesi si tengono festival dedicati al peperoncino. Uno dei più famosi è il “Festival Internazionale del Peperoncino” che si svolge a Brescia, in Italia, dove gli amanti del peperoncino possono assaggiare diverse varietà e piatti a base di peperoncino.
  9. Record mondiale: Il peperoncino più piccante al mondo è il Carolina Reaper. È stato certificato dal Guinness dei Primati nel 2013 come il peperoncino più piccante al mondo, raggiungendo più di 2,2 milioni di SHU.
  10. Usi non alimentari: Oltre all’uso culinario, il peperoncino viene utilizzato anche per scopi non alimentari. La capsaicina è un ingrediente comune in molti spray al peperoncino utilizzati per l’autodifesa o per la protezione contro gli animali selvatici.

Ricorda sempre di essere attento quando manipoli o consumi peperoncini piccanti, poiché possono causare irritazione della pelle e delle mucose se non maneggiati correttamente.




Linee Guida per la Realizzazione di conserve casalinghe

A questo LINK potete trovare un importante file contenente le linee guida per la preparazione di conserve in ambito casalingo sicure dal punto di vista batteriologico.

Fatene tesoro perchè con la salute non si scherza !!!!




Tutto quello che avreste voluto sapere per fare l’olio piccante. (ma non avete mai osato chiedere)

Quest’articolo vuole fare informazione sui rischi che si corrono nel fare l’olio piccante in casa, senza le dovute accortezze. Spesso sento in giro e leggo sul web metodi casalinghi per la realizzazione di olio piccante usando peperoncini freschi lavati e messi sott’ olio senza nessun processo che, elimina o abbassa drasticamente il pericolo del BOTULINO.

Aspetti epidemiologici

In Italia, l’ultima importante epidemia di botulismo si è verificata nel 1996, quando decine di persone sono state ricoverate in diversi ospedali con evidenti sintomi di botulismo. La causa, poi accertata con diagnosi microbiologiche, è stata attribuita a una partita di mascarpone prodotta da uno stabilimento del Nord del paese. Il mascarpone è ampiamente utilizzato nella preparazione del tiramisù, uno dei dolci più popolari, e infatti la maggior parte dei pazienti è stata ricoverata proprio dopo aver mangiato questo dolce.

Grazie alla tradizione di preparazione domestica di conserve, tuttavia, il botulismo alimentare rimane in Italia un problema di sanità pubblica, con una media di 20-30 casi segnalati ogni anno. Secondo i dati del ministero della Salute, dal 1996 al 2006 si sono verificati circa 300 casi di botulismo alimentare nel nostro Paese.

La percentuale e molto bassa direte voi, ma a quelli che è successo è come fosse successo a tutti 😉 MEDITATE

Come prima cosa vediamo cos’è il Botulino.Il botulino (Clostridium botulinum) è un batterio anaerobico che può contaminare gli alimenti rendendoli particolarmente pericolosi per la salute umana.

L’ingestione di questi cibi provoca un’intossicazione severa, nota come botulismo e caratterizzata da un quadro clinico specifico. Dopo un periodo di incubazione (12-48 ore fino a 8 giorni nei casi eccezionali) compaiono sintomi come nausea, vomito, diarrea e forti dolori muscolari; seguono importanti problemi neurologici, secchezza delle fauci e delle vie respiratorie, alterazioni visive, disturbi della fonazione e della deglutizione.

Il rapido aggravamento delle già precarie condizioni generali può portare a morte per paralisi respiratoria e conseguente asfissia. (fonte)

Vediamo 4 metodi per la realizzazione di olio piccante

1° metodo peperoncini freschi + olive per olio/ Lunga conservazione dell’ olio ottenuto = questo metodo non è attuabile a casa perchè necessita che i peperoncini vengano aggiunti durante la molitura delle olive direttamente al frantoio e successivamente subisca tutto il processo per ottenere un ottimo olio. Professionisti del settore utilizzano questo metodo con eccellenti risultati.

 

 2° Metodo peperoncini secchi + olio EVO/ Lunga conservabilità dell’olio ottenuto . Questo è il metodo più sicuro per realizzare un olio piccante di tutto rispetto a casa propria. Procedimento: I peperoncini devono essere fatti essiccare o in essiccatore a 35/37 gradi max fino a che non si sbriciolano oppure in luogo ventilato e in ombra. Dopo di che vengono sminuzzati ed introdotti in olio evo di buona qualità per un periodo più o meno lungo (minimo 30gg), in luogo fresco. Successivamente io filtro i peperoncini per una questione di conservabilità maggiore, ma si possono anche lasciare METODO ESENTE DA BOTULINO solo se i peperoncini sono ESTREMAMENTE SECCHI

3° Metodo peperoncini freschi + olio EVO/ NESSUNA conservabilità (l’olio ottenuto va consumato immediatamente) Prendere un pentolino e far scaldare dell’olio EVO a 45/50 gradi ed introdurvi dei peperoncini a scelta lavati asciugati e sminuzzati. Lasciare i peperoncini nell’olio per 10/15 minuti mantenendo la temperatura e girandoli spesso. Una volta effettuata questa operazione si può filtrare i peperoncini ed utilizzare l’olio oppure lasciarli dentro ed utilizzare. L’olio così ottenuto NON VA CONSERVATO.

 

4° Metodo Fare peperoncini sott’olio come descritto in QUESTA mia ricetta ed utilizzare sia l’olio che  i peperoncini. OTTIMA CONSERVABILITA’ E, SE ESEGUITO CORRETTAMENTE, RISCHIO BOTULINO QUASI ASSENTE.

Per concludere due consigli:

  1. Diffidate dei consigli di chi vi propone metodi alternativi NON esenti da rischi che vi dice : ” HO SEMPRE FATTO COSI’ “ . A cui rispondo ” E VI è SEMPRE ANDATA BENE……….PER ORA 
  2. Chiedetevi sempre quanto vale la vostra salute e se vale la pena rischiare 😉



Concetti di Ibridazione

L’ibridazione è la tecnica, per il miglioramento delle specie, molto utilizzata sia nel giardinaggio orticolo, sia fiorifero.

Si tratta di procurare un’impollinazione artificiale tra soggetti della medesima o differente specie, ottenendo cultivar nuove, con caratteri diversi, in genere migliorativi rispetto ai genitori.

L’ibridazione, è effettuata manualmente, strofinando l’organo maschile del fiore sull’organo femminile dell’altro fiore, che si vuole ibridare.

Il risultato è molto imprevedibile, i semi e poi le future piante, avranno i geni di entrambi i fiori/genitori.

La genetica delle piante è complessa, perché hanno nel loro bagaglio, DNA, svariati geni, che ne caratterizza, il profumo, il numero dei petali, il colore e la robustezza ecc.

Ci sono caratteri dominanti e caratteri remissivi, quindi non essendo visibili, è molto difficile prevedere.
Tutte le piante, possono essere diploidi (che hanno un DNA ereditato da entrambi i genitori) o tetraploidi (che hanno un corredo genetico doppio).

Le piante che sono già state soggette a molte ibridazioni (tipo le rose moderne), sono tetraploidi con un bagaglio di DNA, già variato, doppio e complesso, il risultato, in questo caso, è imprevedibile, sia per l’eventuale colore, profumo ecc.

Vista l’imprevedibilità dell’ibridazione, ci vogliono prove, e anni, per ottenere una particolare cultivar, desiderata.
In natura l’Ibridazione di piante, avviene attraverso meccanismi diversi.

Sono gli insetti impollinatori e il vento, a impollinare i fiori.

 

La Legge di Mendel

L’origine dell’ibridazione risale alle ricerche fatte da Gregor Johann Mendel.

Attraverso la sperimentazione, su ibridazione vegetali (pisello), Mendel ha scoperto che un tratto ereditario sarebbe essere, sempre dominante, per la sua alternatività recessiva.

Cominciò i suoi esperimenti dividendo, le piante in due gruppi:

-piante con fiore rosso;

-piante con fiore bianco;

-piante con seme verde;

-piante a seme giallo.

In seguito si dedicò alla riproduzione delle piante, procedendo all’impollinare il fiore.

Prese il polline da un fiore e lo spolverò, sul pistillo del fiore di un’altra pianta, per fecondarlo, poi copriva il fiore da fecondare, con un cartoccio, per evitare che altro polline potesse raggiungerlo.

Mendel, incrociando due individui di razze pure che si differenziavano, per un dato carattere o una sola coppia di alleli, ha ottenuto, nella prima generazione, discendenti ibridi, con caratteristiche omogenee rispetto al carattere in questione.

Notò che uno dei caratteri antagonisti scomparse completamente, senza lasciare traccia.

Questo carattere e altri dello stesso tipo sono detti recessivi, mentre quelli che determinano il fenotipo della pianta prendono il nome di dominanti.

Legge della dominanza (o legge dell’omogeneità di fenotipo)

-gli individui nati dall’incrocio tra due individui omozigoti che differiscono per una coppia allelica, avranno il fenotipo dato dall’allele dominante.

Con significato più ampio rispetto al lavoro di Mendel, può essere enunciata come legge dell’uniformità degli ibridi di prima generazione.

Rincrociando, a sua volta la prima generazione, scoprì che il carattere scomparso, si ripresentò.

Legge della segregazione (o legge della disgiunzione).

-ogni individuo possiede due fattori per ogni coppia di alleli, uno paterno e uno materno. Quando si formano i gameti, i fattori si dividono e ogni gamete possiede uno solo dei fattori.

Mendel, spiegò questo fatto, asserendo, che i caratteri ereditari, sono sempre determinati da una coppia di fattori distinti, ciascuno dei quali sono ereditati da uno dei genitori.

I due geni di una coppia possono essere uguali (nel qual caso gli organismi danno origine a discendenti puri), e l’organismo è detto omozigote per quel particolare carattere.

Nel caso siano diversi, l’organismo è detto eterozigote, (gli organismi, danno origine a discendenti non puri).

I gameti contengono i geni, ma ogni gamete possiede solo uno dei due possibili alleli per ogni carattere.

Quando due gameti si combinano, gli alleli sono presenti nello zigote nuovamente in coppie.

Un allele può essere dominante rispetto a un altro allele, in tal caso l’organismo mostrerà nel suo aspetto esterno, cioè nel suo fenotipo, il carattere proprio dell’allele dominante, anche se nel suo corredo genetico, o genotipo, ciascuno dei due alleli continua ad esistere indipendente e distinto anche se non è visibile.

L’allele recessivo si separerà poi dal compagno dominante durante la formazione dei gameti, nel processo meiotico.

Legge dell’assortimento indipendente (o legge d’indipendenza dei caratteri)

-gli alleli, posti su cromosomi non omologhi, si distribuiscono in modo casuale nei gameti.

Ciò implica che le probabilità e quindi, nei grandi numeri, le frequenze di ogni combinazione di genotipi o fenotipi sono il prodotto delle probabilità, di quelli per ogni carattere.

Mendel selezionò alcuni caratteri come il colore dei fiori e ne individuò la linea pura.

Il lavoro di Mendel ha ricevuto poca attenzione da parte della comunità scientifica dell’epoca, ed è stato in gran parte dimenticato.

Solo nel 20° secolo, che il lavoro di Mendel è stato riscoperto e le sue idee utilizzate per contribuire a formare la sintesi moderna.